|
I numerosi elaborati pervenuti (231 da 89 diversi istituti penitenziari) denunciano tutta la
difficoltà di affrontare questi passaggi, che richiedono il massimo coinvolgimento a livello di coscienza
individuale. Difficoltà oltretutto aggravate dallo stato attuale delle carceri, da un sistema penitenziario
scivolato nell’illegalità conclamata, in cui i disagi dovuti al sovraffollamento, la mancanza delle
condizioni minime di vivibilità degli ambienti, la mancanza di strumenti e di risorse, la lentezza della
giustizia, la difficoltà di comunicare con l’esterno e con i propri cari comportano un’afflittività
aggiuntiva che tende a vanificare la speranza. Prova ne sono i 40 suicidi già avvenuti dall’inizio dell’anno
e gli innumerevoli atti di autolesionismo.
Tuttavia emergono confortanti riflessioni che nonostante la convivenza forzata e talvolta molto
scomoda in cella, al limite della sopportabilità, o proprio grazie a quella inumana condizione, regalano
una lettura nuova delle diversità, facendo scoprire valori comuni, possibilità d’intese e amicizia assai più forti che non tra gli uomini liberi.
Le tredici opere finaliste, con immagini delle due segnalazioni speciali, saranno raccolte in una pubblicazione, distribuita durante la cerimonia di consegna dei premi, che avverrà l’11 ottobre
all’interno della Casa circondariale di Forlì.
Questo commento di Claudio Messina, delegato nazionale del Settore Carcere, fa parte del comunicato stampa stilato in occasione della premiazione del premio “Carlo Castelli”.
|